Contratto di co-working concede all’utilizzatore postazioni di lavoro nello studio in locazione
Buongiorno, ho in affitto da circa 3 anni uno studio Cat A10, sono in regime forfettario, vorrei cedere uno spazio (stanza semiarredata) ad altri due professionisti.
Nel contratto di locazione è stata prevista la sublocazione?
Generalmente il locatore inserisce nel contratto di locazione, il divieto di sublocazione. A disposizione per esaminare il contratto di locazione.
Chiederei un compenso di 400 euro totali, salvo maggiore utilizzo di energia elettrica, non ho plusvalenza rispetto ai costi ma una quasi copertura degli stessi.
La loro commercialista propone un contratto di cooworking, ma a me andrebbe a fare reddito imponibile (segue il regime forfettario corretto, inps ecc? O redditi diversi? Posso chiedere 200 di affitto spazio e 200 spese e essere tassata solo sull'affitto? ).
Con il contratto di co-working, il Concedente concede all’utilizzatore n. postazioni, per x tempo, per n. giorni alla settimana/mese, in qualità di titolare di partita Iva.
Si tratta di reddito imponibile che segue il regime forfettario oltre ad essere sottoposto al pagamento dei contributi all'INPS, come hai indicato tu.
Non si tratta di redditi diversi, ai sensi dell'articolo 67 del TUIR - D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917; non realizzi nemmeno una plusvalenza!
Chiedere 200 euro di spese non tassate?! Le spese devono essere vive e documentate, altrimenti in caso di verifica da parte dell'agenzia delle entrate, corri il rischio di un accertamento fiscale.
Eventualmente si potrebbe fare un contratto di riaddebito costi ai professionisti con un importo fisso di 400 forfettario in modo da non fare reddito essendo a copertura dei costi che ho, e non un guadagno?
Sì potrebbe fare tutto … fino a quando non arriva l'agenzia delle entrate per una verifica … Il contratto di riaddebito è, con tutta evidenza, uno strumento elusivo della tassazione.
Dovresti recedere dal contratto di locazione, intestato soltanto a te, per firmare un contratto di locazione con una pluralità di conduttori, ciascuno obbligato per la sua quota, in proporzione alla stanza utilizzata (oppure obbligati in solido).
In caso di verifica da parte dell'agenzia delle entrate, questo contratto di riaddebito si scioglierebbe come neve al sole …
Voi che soluzione mi proponete?
Grazie, cordialmente.
Rispettare la legge, facendo quello che consiglia la commercialista, tramite la sottoscrizione del contratto di co-working.
Ci sarebbe poi lo strumento della sublocazione … ma sarà consentita dal contratto di locazione?
Resto a disposizione per tutti i chiarimenti del caso.
Cordiali saluti.